Il Blog del Prof. Mario Dini

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Calvizie: 1 italiano su 3 si rivolge al chirurgo per risolvere il problema

Da sempre attenti alla propria estetica, quasi al limite della vanità, gli italiani sono la sesta popolazione al mondo che ricorre con maggiore frequenza all’intervento del chirurgo estetico. A guidare la classifica sono gli statunitensi, seguiti da brasiliani, cinesi, giapponesi e messicani. L’Italia, al sesto posto mondiale, è prima in Europa. Alle sue spalle, Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna.

La classifica internazionale, frutto dello studio “Global study of aesthetic cosmetic surgery procedures in 2011”, promossa dalla Società internazionale di chirurgia plastica estetica (ISAPS), tiene conto sia del numero di interventi effettuati nei diversi paesi che del numero dei professionisti attivi nel comparto. In Italia l’intervento più richiesto è quello per l’aumento del seno (il nostro Paese scala la classifica mondiale in questo settore, guadagnando il quarto posto).

A livello mondiale, invece, la classifica degli interventi è guidata dalla liposuzione (che rappresenta il 19,9% di tutte le procedure chirurgiche), seguita a poca distanza dall’aumento del seno (18,9%) e dalla blefaroplastica, il ringiovanimento dello sguardo (11%).

Per quanto riguarda, invece, la medicina estetica, l’iniezione di tossina botulinica primeggia ovunque, imponendosi con il 38,1% degli interventi. A seguire, questa volta a distanza, è il ricorso all’acido ialuronico (23,2%) e la rimozione dei peli superflui (10,9%).

Alla chirurgia estetica ricorrono sempre più anche gli uomini e, se le italiane ricorrono al bisturi per guadagnare una taglia in più di seno, sempre più uomini in Italia ricorrono al chirurgo per risolvere uno dei problemi più diffusi: la calvizie.
I dati parlano di circa 30 milioni di abitanti del continente europeo colpiti da una delle diverse tipologie di calvizie, la più diffusa delle quali si conferma sempre l’alopecia androgenetica, al centro delle principali ricerche condotte nei laboratori Hair Clinic, che con il ricorso alla medicina rigenerativa sta percorrendo una strada nuova, innovativa e funzionale nel contrasto al fenomeno.

Come incide la calvizie a livello psicologico
La calvizie comporta importanti ripercussioni psicologiche: 3 europei su 4, infatti, considerano i capelli un elemento di fondamentale importanza per la propria capacità di attrazione. In Europa, sono proprio gli italiani a temere maggiormente le ricadute psicologiche, sociali e affettive che potrebbero essere causa

te dall’insorgere della calvizie.
Ma considerare la calvizie una patologia esclusivamente maschile sarebbe errato. Sempre più donne sono colpite da questo fenomeno, ma sono soprattutto gli uomini a ricorrere alla chirurgia estetica e i numeri sembrano essere in costante crescita.

L'autotrapianto come soluzione alla calvizie di uomini e donne
Per quanto riguarda gli interventi di autotrapianto, ad esempio, ben il 36,2% degli italiani, a fronte del 29% della media europea, ha provato almeno una volta questa strada per risolvere problema della perdita dei capelli. Un italiano su tre, quindi, prova la strada chirurgica per combattere la calvizie, si tratta di uno su tre dei 18 milioni affetti dal fenomeno del diradamento e della perdita di capelli. Di questi, circa 8 milioni di uomini sono colpiti da alopecia androgenetica.

Per quanto riguarda le donne, i dati evidenziano un trend in aumento. Circa 6 milioni di italiane soffrono di diradamento e anche qui, tra le cause principali, nel 95% dei casi è da indicare l’insorgere di alopecia androgenetica.

Per molti italiani la soluzione al problema passa ancora per l’autotrapianto di capelli. Il 65% degli italiani considera la calvizie l’inestetismo peggiore, ancor più di rughe o grasso in eccesso.

Ecco, quindi, che l’autotrapianto di capelli guadagna la seconda posizione in classifica tra gli interventi di chirurgia estetica più richiesti dalla platea maschile. In Europa il ricorso al trapianto cresce con ritmi sostenuti, una media del 15% ogni anno. Per gli italiani, a spingere verso questa strada, è anche l’opinione femminile: al 60% delle donne non piace che gli uomini ricorrano al parrucchino, il 44 per cento considera inutile lasciar crescere i capelli sulle spalle o ricorrere a tinture (39%) e riporto (36%).

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